Πέμπτη 9 Ιανουαρίου 2014

Άρθρο της ιταλίδας Monia Benini ξεβρακώνει τη φιέστα της ανάληψης προεδρίας... Για την μη συμμετοχή των πολιτικών αρχηγών της αντιπολίτευσης και τη σημαντική πρωτοβουλία του Πάνου Καμμένου να επιλέξει την ίδια ημέρα συνάντηση με τον Nigel Farage...

Μιας και μας λογοκρίνει το “δημοκρατικό” facebook... ως ανατρεπτικό ιστολογοφόρο... περιστασιακή ανάρτηση από το απαγορευμένο “Sibilla"

Presidenza greca in UE e divieto di protesta

Da Monia Benini
Ha preso avvio il semestre di presidenza greca del Consiglio dell’Unione Europea (una carica a rotazione semestrale, che sarà in seguito ricoperta dall’Italia) e mentre uno stuolo di auto blu nuove fiammanti scorrazzava i ‘grandi’ per le strade di Atene, altri facevano i conti della serva immaginando come il denaro speso per la cerimonia ufficiale avrebbe potuto essere impiegato diversamente. Ad esempio, si sarebbero potuti sfamare parecchi bambini greci o si sarebbe potuto fornire copertura ospedaliera a quanti muoiono perché privi di assistenza sanitaria.
Va comunque rilevato che per la prima volta, in una presidenza della Grecia nell’Unione, la gran parte dei parlamentari ha disertato e non ha partecipato alle cerimonie. Di particolare rilievo la scelta di Panos Kammenos, del partito Greci Indipendenti, il quale - mentre atterravano nella capitale i rappresentanti delle istituzioni europee - partiva alla volta di Londra per incontrare l’Europarlamentare Nigel Farage, noto per la forte opposizione alle attuali strutture antidemocratiche europee.
Tuttavia, seppur nessun leader politico dell’opposizione si è recato alla festa, è altrettanto significativo il fatto che non ci sono state manifestazioni di protesta dal momento che il Governo e il Direttore Generale della Polizia dell'Attica avevano ordinato che per motivi di sicurezza pubblica, fra le 18 e la mezzanotte dell’8 gennaio, ogni manifestazione pubblica all'aperto o marcia sarebbero state vietate. La rabbia e l’indignazione dei cittadini greci è stata così soffocata con una misura di oppressione che rende pienamente il clima dell’attuale dittatura: sono stati infatti proibiti tutti gli assembramenti di più di tre persone.
Nessuna opposizione al regime poteva essere tollerata; nessuna protesta rispetto alle condizioni di miseria e di sofferenza del popolo greco poteva essere ammessa. Con gli occhi mediatici dell’Europa puntati su Atene, la propaganda di regime ha oscurato la verità e soffocato il diritto a manifestare il proprio dissenso con la protesta.
E ora, partendo dall’esempio della Grecia, quando qui in Italia ci capiterà di incontrare i poster pubblicitari a sostegno delle istituzioni dell’Unione che ci chiedono se sappiamo quanto conta la nostra voce in Europa, sappiamo cosa rispondere. Zero.

Από "testelibere"
* Η αφίσα που προπαγανδίζει τη συμμετοχή στις ευροεκλογές ως δήθεν συμμετοχή στους θεσμούς...

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