Δευτέρα 3 Μαρτίου 2014

12 E 13 MARZO 2014 :"NAPOLI CHIAMA PALESTINA" - DUE GIORNI SULLA CULTURA PALESTINESE

Μιας και μας λογοκρίνει το “δημοκρατικό” facebook... ως ανατρεπτικό ιστολογοφόρο... περιστασιακή ανάρτηση από το απαγορευμένο “Sibilla"

COMUNITA' PALESTINESE DELLA CAMPANIA
ASSOCIAZIONE CULTURA E' LIBERTA'



PRESENTANO
MERCOLEDI 12 MARZO ALLE ORE 20.30
"LUOGO IN VIA DI DEFINIZIONE "
SPETTACOLO TEATRALE "MI CHIAMO OMAR" SCRITTO E DIRETTO DA LUISA GUARRO 
ORE 22 .00
INTERVENTO DI MOHAMMAD BAKRI
REGISTA ED ATTORE PALESTINESE.
GIOVEDI 13 MARZO ALLE ORE 16.00
ANTISALA DEI BARONI
"POESIA CONTRO L'OBLIO"
PER MAHMUD DARWISH
E PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA: CULTURA E' LIBERTA'
CON :
LUIGI DI MAGISTRIS, SINDACO DEL COMUNE DI NAPOLI
MOHAMMAD BAKRI: ATTORE E REGISTA PALESTINESE
ROSA SCHIANO: ATTIVISTA, DI RITORNO DA GAZA
RAPPRESENTANTE DELLA COMUNITA' PALESTINESE 
PROIEZIONE DI "YARMUK" CORTO DI MOHAMMAD BAKRI
ORE 21.00
RISTORANTE ARABO AMIR- VIA SANTA CHIARA
CENA PALESTINESE E LETTURA DELLE POESIE DI MAHMUD DARWISH A CURA DI MOHAMMAD BAKRI E DALAL SULEIMAN
"POESIE CONTRO L'OBLIO"
Per ricordare Mahmud Poesie contro l'oblio. Letture poetiche per Mahmoud Darwish
"La notizia è che abbiamo organizzato per giovedì 13 marzo in 11 città italiane un reading collettivo delle poesie del poeta palestinese Mahmoud Darwish, per sensibilizzare il pubblico italiano sulla “scomparsa” dei libri di poesie di Darwish dagli scaffali delle librerie italiane (ma per fortuna non da quelli delle biblioteche) da quando, come i più bravi ricorderanno avevo scritto un post in proposito, la principale casa editrice che li pubblicava, la Epoché di Milano, ha chiuso i battenti ad inizio del 2013.
Perchè un reading italiano: perchè mi piaceva l’idea che in contemporanea in più punti d’Italia si svolgesse uno stesso evento dedicato alla poesia e alla Palestina. E perchè spesso, quando in passato ho organizzato degli eventi a Roma, da più parti le persone mi chiedevano: e perchè non a Torino? E perchè non a Napoli? E così, eccovi accontentati tutti! E anche perchè…più siamo e meglio è!
Perchè il 13 marzo: perchè è il giorno in cui è nato Mahmoud Darwish, a Birwa, in Galilea, Palestina".
PRESENTAZIONE DI "CULTURA E' LIBERTA'"
http://palestinaculturaliberta.wordpress.com/
Il progetto “Cultura è libertà –una campagna per la Palestina” nasce ad opera di un gruppo di italiane\i e palestinesi, residenti in Italia, preoccupati dall’oscuramento della questione Palestina e dal rischio di perdita di un grande patrimonio culturale, importante in sé e spina dorsale nella lotta al diritto di avere diritti.
Da qui la necessità di una campagna, per la promozione e diffusione delle culture presenti in Palestina, per il rafforzamento dei legami con questa terra, che diventi per l’Europa occasione di conoscenza e approfondimento. Obiettivo la valorizzazione della creatività e resistenza della cultura palestinese contro una politica colonizzatrice che tende ad annichilirla.
Progetti e iniziative della campagna mirano ad avere come protagonisti sia i palestinesi residenti in Italia, che palestinesi residenti in Palestina, e mirano a coinvolgere in particolare scuole e università.
LE RAGIONI DELLA CAMPAGNA
Come sostenere efficacemente la marcia palestinese verso i diritti della sua popolazione, verso indipendenza e libertà, cammino che appare sempre più difficile? Le campagne recenti di denuncia delle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani da parte di Israele, sono essenziali per portare alla ribalta le complicità istituzionali e imprenditoriali nell’occupazione e l’impunità di Israele, ma è sempre più presente il pericolo che si affermi l’oscuramento della Palestina e la questione palestinese si affievolisca progressivamente nella percezione dei suoi diritti violati. In questo senso agiscono pesantemente la violenza dell’occupazione, le divisioni politiche, il degrado economico, la frammentazione sociale; e, non ultimo, l’oblio internazionale. L’attenzione è oggi prevalentemente rivolta alla forte instabilità dell’area mediterranea, con guerre in atto o minacciate, ai difficili e drammatici processi delle “rivoluzioni arabe”, che pure potenzialmente avrebbero potuto rappresentare un nuovo sostegno popolare alla causa palestinese.
La popolazione araba più colta e aperta al mondo, rischia di perdere queste sue caratteristiche.

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